Cose che dicono niente
Osmosi verso oriente (per Nunzia)
...e lei assorbiva, come la crosta il sangue, il luccichio della sabbia rovente; fulvo come l’africa il suo collo slanciava lo sguardo verso i suoi occhi macchiati di luna e di verdi zampilli d’acqua che battevano la costa di un oro bianco con riverbero schiumoso. La sua pelle setosa prosciugò il colore delle solide querce del nord ed il sole favorì il disegno prudendola d’argento! Pregni d’acqua i suoi biondi capelli intarsiarono il volto sempre meno anonimo e sempre più crudelmente perfetto; i suoi capelli: filigrana e bragia di camino distesi, ordinati e brillanti come campi di grano da mietere.
Io dentro te
Ora puoi curvarti,
aprire le labbra e – sospirando-
ingoiarmi!
Nel tuo piacere il mio
io dentro te,
insieme come forma autonoma
nucleo bollente
e patto di carne.
Fate periferiche
Ti confondi come ladri tra le folle
la tua carne ha odore di foresta
- tu sei tante puttane -.
Somigli al vento, a questo vento
che scioglie a malapena la calura del giorno sulla fronte
- Satana è la tua pelle, i tuoi occhi screziati di azzurro
e le tue ciglia di pino-
ti assaggio come loto tra le fiamme
e godo confondendomi nella tua notte!
martedì 1 luglio 2008
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