Bevendo col Diavolo in un locale notturno.
M’offrì un ciclico duetto ozioso - in un fiato - :
un sorso…
un altro…
un sorso ancora…
un altro…
ancora un altro sorso…
un altro… nell’infinito d’una sera…
e gli aliti puzzavano d’umido veleno!
Gorgoglii d’assenzio agivano
nelle viscere roventi
come sacri roghi
- ruttavo fetide sillabe!-.
Lasciai il verso puro sul tavolo
annegando il corpo molle nel bicchiere
- prosaico –
disposi i doveri di uomo
nella cenere di spinello
e tra le strisce bianche
di polvere celeste!
Non morii,
ma dispersi i sogni più nobili
- punito dal cielo-
nei sorsi di fuoco
sulle fiamme di candela
e negli orrori d’un risveglio
che logora i miei sensi!
venerdì 4 luglio 2008
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