Ho digerito i lunghi anni di periferia
nei primi sprazzi di un autunno lombardo
smaltendo l’ultima sbornia sul nuovo letto caldo d’amore.
Ho condannato al cappio la follia
inchiodato al muro
in scaffali di plastica
la mia arte
soffocato
da questa normalità
Inda, l’inverno sarò duro come la tua pelle nera
e vasto
come il tuo sesso!
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