Consumato e poi in esilio
avvolto tra le palpebre
scendo giù in una lacrima salata
-foglia d’autunno, parola d’amore-
giù sui seni a spicchio
2 mandorle sgusciate
-foglie d’alloro-
selvaggio aroma
forma dell’universo.
Giù tra i morbidi giacigli
dove assopiscono le notti
dove le sbornie sfumano e la collera annega nel miele
dove le labbra succhiano l’infinito, ne traggono l’essenza
dove Dio separò l’acqua
e dove l’acqua mutò in vino!
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