La trina estate
arroventa i calchi e le ombre
che seguono i miei passi.
Discinta un’ascella vomita sudore.
Dammi le stelle più sconvolte dei cosmi
e le incastonerò nella tua unghia impura.
Felice traboccherò sorrisi
sputando in cielo e sul volto bestemmie
come rose sul tuo corpo!
giovedì 6 novembre 2008
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