Rifletto ciò che sono, vedo, rimugino:
assenza, disparità, menzogna: essere!
Nunzia,
riscopriamoci nelle tue immortalità;
vedo nei tuoi occhi
accecanti avidità di cielo
e forme di mare.
Mi pregno di te!
“E le mie tersitudini?
Solo amorfe righe secondarie o ciarliere!”.
I miei peccati rasentono l’inferno:
ho la vergogna di Giobbe
ed il fuoco di Sodoma!
Ho atteso senza attendere
che i tuoi occhi dissolvessero
in uno sguardo
le trame più infime della mia follia!
giovedì 6 novembre 2008
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