Pregno di noie umane
mi disperdo in osmosi eteree di verbi.
Da un’eternità di spazio
staccai una stilla di vita
e nacqui.
Ho i polmoni densi di cielo!
Donna
mai più il respiro
si nutrirà del tuo odore:
il ricordo di te
è un’asfissia dolce!
Affonderò
nel cosmo fluttuante dei tuoi occhi
e nell’agonia staccherò un frammento d’acqua
ingoiandolo come veleno!
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