Oscurato da luminosità oscure
curioso – come quando m’accingo al vizio-
usciolavo
dalla nicchia fetida e stracolma d’ossa
il vigore mistico delle stelle.
Incoraggiato da una fede sconosciuta
esposi il capo all’aria terrestre
ed il nero mantello argentato, lussurioso
disegnò nei miei occhi libertini
un vago sentore di vita
e tracciò movenze ebbre col capo
che seguiva l’infinito…
…non risorsi
ma tornai nell’inferno
sotterrato di redenzione!
giovedì 6 novembre 2008
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